Brexit: il Regno Unito esce dall’Unione Europea, cosa cambia?

Brexit: i rappresentanti britannici lasciano l’Unione Europea e la decisione porterà a dei cambiamenti importanti ancora per tutto il 2021.

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Brexit: l’addio di Londra alla UE

La parola Brexit, che sta per Br – Gran Bretagna – e Exit – uscita – è utilizzata da anni per esprimere la mancata adesione all’Euro, così come sancito dai risultati del referendum del Giugno 2016. Sotto ai riflettori internazionali, il distacco del Regno Unito dalla UE è stato programmato per il 31 Gennaio 2020 e le ripercussioni stanno per farsi sentire anche nel vecchio continente, Italia compresa.

Anche se i rapporti economici resteranno immutati sino alla data del 31 Dicembre 2020, impostando quindi un periodo di transizione, intanto l’impatto più drastico è sul Parlamento europeo. L’Europarlamento ha approvato la Brexit (683 deputati favorevoli), momenti di forte emozione duranti i quali la plenaria si è alzata in piedi per cantare il l’auld Lang Syne, o Valzer delle candele, la tradizionale canzone scozzese che ricorda con gratitudine i vecchi amici e il tempo trascorso insieme.

I ministri inglesi non siederanno più al parlamento Europeo e anche se si crede che Brexit non provocherà grandi cambiamenti nell’equilibrio del Parlamento i cambiamenti sono già avvenuti e sono netti. Come scrive il Sole24Ore i popolari hanno guadagnato 5 parlamentari, i nazionalisti 3; chi perde sono i liberali (-11), i socialisti (-6), i verdi (-7), i conservatori (-3) e la sinistra radicale (-1). L’Italia ottiene 3 deputati, tra lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia.[Fonte: Il Sole24ore]

Brexit la nuova era: il discorso di Boris Johnson

Intanto il premier britannico Boris Johnson, riguardo ai futuri negoziati, chiede un accordo di libero scambio e dichiara: “Siamo pronti ad abbandonare l’Europa sul modello Australia”, e questo, in parole pover significa un No Deal.

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Il No Deal significa nessun accordo e in questo caso particolare una Brexit senza intese commerciali tra Regno Unito e Unione Europea. Per Johnson questa non sarebbe la fine ma un nuovo inzio, per molte persone “è un incredibile momento di speranza”. Una nuova alba quindi, dove si vuole incrementare speranza e opportunità in ogni parte dell’Uk: un cambiamento che permetterà ad esempio di controllare l’immigrazione e creare porti franchi.

Per il resto siamo solo agli inizi dei negoziati: per chi rimane non resta che accettare un incremento di costi, costi che rischiano di essere molto salati.