Il MES per l’Italia può essere uno strumento vantaggioso? A confermare il dubbio interviene Paolo Gentiloni – commissario Ue allʼEconomia – che afferma che con le linee di credito che verranno messe a dsposizione l’Italia potrebbe risparmiare miliardi.

Gentiloni non è l’unico a vedere il risparmio, in una recente intervista anche Carlo Cottarelli, Direttore Osservatorio sui Conti Pubblici Italiani, afferma di non vedere particolari difficoltà: “Il MES era stato creato con un obiettivo diverso però è stato adattato e ora non vedo grossi problemi”. In un recente tweet ha anche affermato la stima del risparmio che sarebbe intorno ai 5 milioni di euro circa.
Contro il Meccanismo europeo di stabilità è invece il leghista Claudo Borghi, che in un servizio del IlTempo afferma: “bisogna ricordare che il Mes per statuto è un creditore privilegiato e va rimborsato prima di tutti gli altri titoli di Stato del nostro risparmio. Volete toccare con mano la differenza? Entrate in una banca e chiedete un prestito senza garanzie e uno pienamente garantito. Così vedrete la differenza di tasso di interesse. Niente Mes, vogliamo essere liberi”.
Ma perchè il MES fa così discutere e se ne parla tanto soprattutto in questo periodo? Il MES è tornato infatti sulle prime pagine dei giornali nel pieno della pandemia di Covid-19, è facile capire che l’economia italiana – ma anche europea e mondiale – messa alle spalle al muro, ha spinto a ragionare su quali siano i possibili aiuti di natura europea.
Un articolo ben fatto, sulle origini di questo meccanismo, che ha salvato molti paesi ddal default, come la Grecia, è quello di Money.it che consiglio di leggere per farsi un’idea personale di come funzioni esattamente. Lo potete leggere al link seguente: MES, cos’è il fondo salva-Stati, come funziona e perché se ne parla tanto
MES Italia 2020: quale alternativa?
In realtà, i pro e i contro sono relativi all’attivazione o meno del MES: infatti sul tanto discusso Meccanismo l’Eurogruppo ha trovato un compromesso a fine Aprile: uno Stato deciderà – in completa autonomia – se attingervi o meno per l’aiuto nei confronti delle spese sanitarie sostenute e senza condizioni.
Indipendentemente da tutto il MES rappresenta una forma importante di solidarietà europea: se ci si pensa bene diventa ancora più fondamentale per i paesi più indebitati, tra cui l’Italia.
Ispionline pone una domanda a mio parere comunque intelligente: “D’altra parte quale alternativa avremmo se il MES non ci fosse?”
Se i mercati giudicassero insostenibile il nostro debito ci costringerebbero, di fatto, a ristrutturarlo in modo traumatico e disordinato proprio perché senza l’intervento di un arbitro pubblico (e potenziale finanziatore) come il MES. La vera questione per l’Italia non è tanto la riforma del MES, che in ogni caso è meglio avere che non avere, quanto piuttosto quella della sostenibilità del proprio debito.
Ispionline – Antonio Villafranca
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