Crisi Economica: Daniele Franco, direttore di Banca d’Italia, su Corriere.it, afferma sia fondamentale che le imprese non chiudano ed è anche chiaro che la fase2 di disgelo sia strettamente connesso con la questione della “liquidità”. Ma in questi giorni, infatti, si discute su come i prestiti e i finanziamenti bancari non bastino per salvare le aziende: serve invece possano essere trasformati in strumenti finanziari partecipativi (SFP). D’altro canto, se è vero che nell’immediato biosgna sostenere la liquidità d’impresa, è altrettanto vero che le imprese devono essere – ora e in questo momento – nelle condizioni di poter innovare, assumere nuovo personale e soprattutto investire. La crisi che si sta attraversando è profonda, e non bisogna dimenticare che ogni impresa che muore “rappresenta una perdita di conoscenze e di capitale fisico e umano”, producendo così un danno più che duraturo che rischia di trasfromarsi in una crescita zero per l’Italia.

Prestiti e finanziamenti non sufficienti se le imprese non vengono messe in condizione di innovare

«Questa recessione ci pone davanti a molte incertezze dal punto di vista economico, non sappiamo quando finirà l’emergenza, ma sappiamo già che i danni sono enormi, a cominciare dalla perdite di vite umane. Il commercio mondiale si sta contraendo, in maniera più rapida rispetto alla crisi del 2009 e potrebbe scendere del 10% dal 2009, a livello globale».

Daniele Franco, direttore generale della Banca d’Italia

Per riprendersi dalla recessione bisogna sapere vedere oltre ma anche ai propri punti di forza attuali, ma per questo ancora, afferma Franco servono “coesione e lungimiranza“.

Crisi economica: i punti di forza dell’Italia e la questione ambientale

Possono i punti di forza dell’economia italiana aiutare in questa fase? Sicuramente l’Italia ha dei punti forti su cui ripartire, ma elemento non meno importante è la questione ambientale sulla quale gli altri paesi europei stanno puntando. Punti forti per Daniele Franco si trovano “nel capitale umano, nella capacità di esportare, nel dinamismo di molte imprese, nella ricchezza da sfruttare” e devono fare parte delle priorità per ripartire.

Non deve consolare la situazione simile di altri paesi come l’Inghliterra, con un Pil nel baratro e disoccupazione in crescita, con la Banca d’Inghilterra pronta a varare ulteriori misure d’emergenza. Questa è una crisi economica senza precedenti: il lockdown ha avuto esiti negativi sia sulla domanda che l’offerta.

E’ tempo di fare un passo indietro e ragionare come startup, cambiando la mentalità e puntando all’innovazione, ragionando sulle priorità.