Un gemellaggio tra il San Marino Green Festival e Brescia, in occasione del Festival della Pace che si terrà dal 12 al 28 novembre. Il festival che verrà inaugurato il 12 Novembre alle 16.45, al Salone Vanvitelliano di Palazzo Loggia, per la sua quarta edizione è organizzato da Comune e Provincia di Brescia, in collaborazione con Fondazione Brescia Musei e Amnesty International e con l’alto patrocinio del Parlamento Europeo.

Al festival San Marino porterà una mostra dei propri Archivi Sostenibili per l’arte dal titolo “Un mondo senz’acqua”, con un’opera di Claudio Ballestracci e le fotografie di Giorgio Busignani, che ha trovato nel San Marino Green Festival lo spazio per esporre i propri lavori sul valore dell’acqua- risorsa al centro della lotta per il clima – per promuovere progetti ecosostenibili sui territorio.

Una mostra poetica e struggente al tempo stesso, una denuncia sulla progressiva perdita del bene più prezioso e insostituibile per la vita sulla terra: l’acqua.

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San Marino e Brescia: un gemellaggio green per il pianeta

Il gemellaggio, con l’intenzione di creare nuove sinergie “fra realtà distanti ma affini nello spirito e negli obiettivi”, vuole anche sottolineare come esistea una connessione tra sostenibilità e pace.

Lo affermano Gabriele Geminiani ideatore del San Marino Green Festival e il presidente della Giunta comunale di Brescia, Roberto Cammarata, a cui è stato chiesto se esista una vera relazione:

“Esiste eccome dove ci sono le guerre, i processi di sviluppo sostenibile e le attenzioni rivolte all’ambiente, sono fortemente penalizzati. Infatti il 16° degli obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 dell’ONU, è dedicato alla promozione di società pacifiche ed inclusive. Conoscere la storia e lavorare per la pace significa anche lavorare per la sostenibilità ambientale. Per questo motivo abbiamo inserito il gemellaggio con Brescia e portato nelle scuole sammarinesi il progetto Kaki Tree Project, un’iniziativa culturale che ha come culmine la piantumazione di un getto del cachi che sopravvisse alla bomba atomica di Nagasaki”.

Gabriele Geminiani

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